
STORIA

Già dalla fine del XVIII secolo ad Alberobello il mercato edilizio prese a rivitalizzarsi, sulla volontà degli alberobellesi di migliorare le proprie condizioni abitative.
Lo dimostrano i numerosi atti notarili dell’epoca, le compravendite, le permute e i passaggi di proprietà.
A questo fervore contribuì certamente anche la riorganizzazione urbanistica attuata dall’Arch. Antonio Curri (alberobellese a cui si ascrivono opere come la Galleria Umberto I e il Gran Caffè Gambrinus di Napoli), che portò in città il gusto neoclassico ottocentesco

Realizzato interamente con pietra calcarea locale, utilizzando tecniche simili a quelle impiegate nella costruzione dei trulli, il Palazzo venne edificato sull’asse ottocentesco, posto in posizione longitudinale rispetto alla Basilica principale.
La famiglia Rotolo lo abitò nei primi nei primi anni successivi alla costruzione, abbandonandolo in seguito, quando la disgregazione della nobiltà provinciale promosse l’esodo verso i centri culturali come Napoli o Roma.

A quel punto l’edificio venne dapprima preso in uso dal corpo dei Carabinieri (una fotografia mostra esplicitamente l’insegna dei Carabinieri al di sopra del portone di ingresso); successivamente, utilizzato come distaccamento/alloggio privato del fascio di Alberobello.
Alla fine della guerra l’edificio tornò nelle disponibilità della famiglia Rotolo che, vivendo ormai stabilmente a Roma, sporadicamente lo utilizzò come casa di vacanza, comportandone il degrado che ha caratterizzato gli ultimi 40 anni.
Grazie ai radicali interventi, durati circa 8 anni, siamo riusciti a ripristinare tutto il fascino dell’immobile, facendolo sposare alle nuove esigenze di ospitalità e ai migliori comfort odierni.
